Se si vogliono fare più operazioni su una funzione non elementare, conviene darle un nome, in modo da poterla poi richiamare con quel nome. Ad esempio:
Se ora scriviamo, ad esempio:
Mathematica calcola il valore di F in x=2 Pi/3. La sintassi dunque è:
Il nome della funzione può essere una lettera (maiuscola) o una parola (con l'iniziale maiuscola). Alcune lettere sono proibite perché hanno già un altro significato. Ad esempio, si possono usare:
ma non si possono usare:
(Motivo: N indica la valutazione numerica, O il simbolo di
"o grande", D la derivazione). Se si prova a farlo,
Mathematica ci avverte che non è lecito.
Naturalemente il nome della variabile indipendente è arbitrario.
Ad esempio potremmo digitare:
e sarebbe stata la stessa funzione dell'esempio precedente (In[9]) (t o x sono "variabili mute").
Analogamente, ma più semplicemente, si può dare un nome a un numero che in seguito comparirà in parecchie operazioni. Si pone ad esempio:
A questo punto possiamo ad esempio calcolare:
Avvertenza. Quando si definisce una funzione o un numero dandogli dei nomi, per tutta la sessione di lavoro Mathematica darà a quel nome quel significato. Dopo un po' questo potrebbe diventare fastidioso (non si sa più che lettere usare perché sono già tutte "compromesse"). Per dire a Mathematica "ora dimentica che x vuol dire la tal cosa" il comando è:
Lo stesso per i nomi di funzione: con
Mathematica fa sì che F non abbia più il significato di funzione che gli era stato dato.
Converted by Mathematica October 9, 2000